La montagna ha il grande pregio di saper attrarre appassionati di vario genere, dal “turista camminatore per caso” all’alpinista più impegnato ognuno può trovare il proprio spazio. Passano gli anni e cambiano le tendenze, ed è cosi che da qualche tempo si osservano gruppi d’escursionisti “non più giovani” frequentare abitualmente le nostre montagne: un fenomeno diffuso in molte regioni.
In questa società sempre più caratterizzata dalla velocità, dal fast food, dalle performances più o meno sportive,
anche la montagna rischia di risultare interessante solo per quelle attività cosiddette alla moda (quelle che finiscono
in ing) e per quegli atleti che, con le loro imprese, fanno audience balzando alla ribalta.
Per fortuna la montagna non è fatta solo d’eventi in grado di suscitare scalpore, c’è spazio per tutti: per chi va in
giro con passo lento, per chi ama la contemplazione, per chi ricerca la propria armonia nel rapporto con l’ambiente ed
i compagni che ricalcano lo stesso sentiero.
L'obiettivo di questo programma è far diminuire, in modo sempre più significativo, gli incidenti rendicontati dalle
statistiche presentate ogni anno dal CNSAS.
Dal progetto "SICURI IN MONTAGNA" si articolano diversi moduli tra cui quello realizzato in questa
pubblicazione, a cura del Servizio Regionale Soccorso Alpino e Speleologico Lombardo, dal titolo
"SICURI NELL’ESCURSIONISMO SENIOR” Per camminare a lungo.
I gruppi seniores, che si dedicano soprattutto all’escursionismo, sono quindi una bella ealtà per chi, pur non essendo più giovane, continua a trovare in montagna la propria dimensione; al pari sono un bell’esempio per chi, inesorabilmente, più giovane non lo sarà fra un po’ di anni. Ora, va detto che osservando i dati degli interventi del Soccorso Alpino si può constatare che la maggioranza degli incidenti in montagna è generata da superficialità ed incapacità di valutazione dei rischi, in particolar modo in situazioni riconducibili all’escursionismo non impegnativo.
Il numero degli escursionisti supera di gran lunga quello degli alpinisti, ma non è solo una questione di numeri. E’ risaputo, infatti, che gli ambienti e le situazioni apparentemente tranquille celano rischi difficilmente valutabili da chi non ha maturato conoscenze ed esperienze idonee per percepirli.
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