Le operazioni di soccorso in montagna e in ambiente impervio si basano sul lavoro di
Tecnici di Soccorso specializzati, in grado di garantire il successo negli interventi.
Aree boschive, pendii scoscesi, burroni e pareti rocciose, spesso comprese nelle montagne del Pollino, della Sila, delle Serre
e dell'Aspromonte, sono da considerarsi gli scenari che interessano il lavoro del Soccorso Alpino e Speleologico
Calabria.
Alpinisti, freclimber, escursionisti, boyscout, biker e crossisti, ma anche semplici sciatori su piste di discesa, o spericolati freerider o più compassati scialpinisti, sempre più cacciatori e cercatori di funghi e tartufi, oltre ad avventurosi speleologi e forristi.
Sono questi gli utenti che si muovono negli scenari d'intervento in cui opera il Soccorso Alpino e Speleologico Calabria E.T.S..
Sportivi e non, mossi da una comune passione, la Montagna.
Proprio come quella che spinge i Tecnici di Soccorso che, raggiunti degli obiettivi nella loro formazione, nel tempo si
sottopongono periodicamente a dure sessioni di Verifica e Mantenimento delle qualifiche acquisite.
Competenze frutto di un serio e duro iter formativo diretto dalla Scuole nazionali o regionali del Soccorso
Alpino che ogni Tecnico di Soccorso sceglie di approfondire sempre di più negli anni di appartenenza.
Sottoponendosi ad esami in materia Alpinistica e di Arrampicata, Scialpinitica e contesti innevati, complicate manovre di corda per
eventuali calate o recuperi degli infortunati con o senza barella.
Basti pensare al fatto che presentata la domanda di iscrizione al Corpo l'aspirante affronta "un anno" di formazione e conseguente
verifica di idoneità finale.